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Analisi del testo poetico 1

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 Incanto

La stanza dipinta di tempo
incredula stringe stagioni
ladri, i pensieri fuggono
annegando memorie stagne
nella crune lampi di riso
non piove più cuore uggioso
veste la nudità di rughe
su melodie soli fuggiamo.

 

 Autore » © iry50

Lirica metricamente perfetta:otto novenari, dal ritmo scandito e rapido dipingono una trama di pensieri e immagini incisa fra un passato che ristagna e un presente di lampi di allegria e il desiderio di staccarsi dall'uggia che comunque assilla il cuore.

 

L'amore nell'armadio

 

La traccia della luna
si sciolse nel crepitio
ligneo; tarlo di tempo,
passato tra salici piangenti.
Disteso al ripiegar d'ombra
lasciato al suo fianco, giaceva
a cucir pensieri tristi
una gruccia abbandonata là,
dal gancio corto, traviai,
il rimorso salì al ciel
e piovve a catinelle. Svernai,
il pensiero di una sera al lume
basso di una candela, c'animava
l'intrepida avventura, sedotti
dalla paura di esser visti là,
tra tante grucce nell'armadio
d'amor privati d'ogni censura.

Autore » © matris

Singolare rievocazione di un incontro d'amore insolito, che cresce e si dipana nel cuore a partire da una piccola cosa che ha fatto scattare la scintilla del ricordo.
Per la metrica un'osservazione: se spostiamo gli "a capo" e qualche parola e ne togliamo una sola (basso), possiamo ottenere una perfetta cadenza di endecasillabi e decasillabi. Mi sembra che in questo modo il ritmo della tua lirica sarebbe maggiormente esaltato.
La traccia della luna si sciolse-10
nel crepitio ligneo; tarlo di tempo-10
passato tra salici piangenti.-10
Disteso al ripiegar d'ombra al suo-11
fianco lasciato, giaceva a cucir-11
pensieri tristi, abbandonata là-10
una gruccia dal gancio corto, traviai,-10

 

 Precisazioni

 

Forse, la musica entra nei cuori
passando per la pelle dell'anima.
Forse, le parole d'amore volano
tra le mille carezze dei pensieri.
Forse, i tuoi sogni si accendono
traendosi dal tepore di un sorriso.

Autore » © matris

 

Intrigante, incisiva, propone tre ipotesi, introdotte da un "forse", ognuna più forte e credibile di qualunque certezza.
Il ritmo va e viene come le onde: ogni due versi, torna a colpire lo scoglio (noi lettori) con piccole, impalpabili variazioni di metro, quanta è la schiuma che una raffica di vento improvvisa può trasportare fino a noi. Così abbiamo 10,11-12,11-10,12.
Affascinante. 

 

 

Violentatore
arrestato il gran porco
maledetto lui

ma la legge italiana
tutela chi delinque

Autore » © Anake

 

Tanka metricamente perfetto, il cui contenuto, satirico e mordace, è degno di un epigramma del miglior Giovenale.

 

 

 Forse...lo sanno

 

“ Forse anche le stelle  lo sanno che,
l’anima sanguina di aromi
dissolti nell’assenzio di calici
sepolti nella sperduta notte.”

Autore » © iry50

 

 Mi hai tolto il fiato, tanto è bella l'immagine onirica che sei riuscita a creare. Metricamente, un consiglio:
Forse anche le stelle lo sanno che(10)
l'anima sanguina degli aromi(10)
dissolti nell'assenzio di calici(11)
sepolti nella sperduta notte.(10)
Complimenti, davvero!

 

 Ogni Volta Che Faccio La Doccia

 

Ogni volta che faccio la doccia
ogni volta che leggo il tuo libro
mi si straziano l'animo e il corpo,
scardinati e dispersi nel nulla.

Se va bene il lavoro mi assorbe
e allontana la triste coscienza
del mio essere privato di te.

Dopo un poco rialzo la testa
e respiro, ed allora l'affanno
mi coglie con l'aria che entra
e mi stringe lì dentro la pancia.

Alla sera boccheggio ed aspetto che venga
il sonno pietoso e mi curi l'oblio.

Autore » © loripanni

 

Lirica fascinosa che mescola sacro (il sentimento classico dell'amore non più corrisposto) e profano (la doccia, il libro, il lavoro, la pancia) inchiodando chi legge con l'ineluttabilità di un dolore straziante, non eroico, comune e che, proprio per questo, instilla una sottile paura in ogni fibra dell'essere. Dal punto di vista metrico, qualche osservazione: il ritmo è incalzante, classico, riecheggia esametri e pentametri di Virgilio nell'Eneide. Le prime due strofe scorrono perfette. 10,11,10,10-10,10,10-
Per la terza e la quarta avrei qualche suggerimento.
Dopo un poco sollevo la testa(10)
e respiro ed allora l'affanno(10)
mi coglie e risale con l'aria che entra(11)
e mi stringe lì dentro la pancia.(10)
-----
Alla sera boccheggio ed aspetto(10)
il sonno pietoso che curi l'oblio.(11)

 

 

 

 

 

 

-Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano
-Direttore di Frammenti Manuela Verbasi
-Analisi dei testi a cura di Maila Meini*
-Autori di Rosso Venexiano*
-Segreteria Immacolata Cassalia
-Editing Manuela Verbasi

 

*è vietato l'utilizzo senza autorizzazione

 

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