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Suggerimenti per parlare (e scrivere) meglio di Fausto Raso e Carlo Picozza

ACCOLITA, la voce corretta è 'accolta': un'accolta di letterati.
ACQUITRINO, errata la grafia 'acquitrinio'.
AFFITTARE, si consiglia un uso parco di questo verbo perché avendo due significati contrapposti ('dare in affitto' e 'prendere in affitto') può rivelarsi ambiguo.
ALL'ANTICA, non all'antico; vale a dire secondo l'usanza antica.
ALLE PRIME LUCI DELL'ALBA, espressione errata. L'alba 'contiene' già le prime luci. Si dirà: 'all'alba' o 'alle prime luci del giorno'.
ALTERNATIVA, è sempre una sola: questo o quello. Non si può dire, quindi, ci sono due alternative.
ASMA, è di genere maschile (anche se alcuni vocabolari lo considerano 'bisex'): un asma allergico.
ASSISE. E' solo femminile plurale: le assise del partito democratico (non l'assise).
ATTERRARE, DECOLLARE, SBANDARE e DERAGLIARE si coniugano con l'ausiliare avere: l'aereo ha decollato e ha atterrato dopo pochi minuti.
ATTIMO, non si adoperi mai il suo diminutivo 'attimino' per dire di un piccolo lasso di tempo: un 'attimo' è già questo.
BAGNOMARIA,il plurale è 'bagnimaria'. Alcuni vocabolari, però, indicano l'invariabilità del termine.
BARRICADIERO, non 'barricadero'.
BILINGUE, è un aggettivo della II classe (come 'facile'), nel plurale cambia la desinenza 'e' in 'i': libri bilingui.
BRETTONE, grafia preferibile a 'bretone' perché più fedele all'origine latina.
BUSTERELLA, meglio di 'bustarella'.
CARCERE è maschile solo nel singolare, nel plurale è tassativamente femminile: il carcere, le carceri.
CARDIOPALMO, voce "più corretta" di cardiopalma.
CASELLARIO GIUDIZIALE, non giudiziario; SPESE GIUDIZIALI, non giudiziarie.
CAVALCIONI, gli avverbi in 'oni' non richiedono la preposizione 'a': stare cavalcioni sulla finestra.
CELLA FRIGORIFERA, non cella frigorifero.
CHIACCHIERA, non 'chiacchera'.
CLIVO, non 'clivio'.
COINCIDERE, si coniuga con l'ausiliare avere: l'arrivo e la partenza hanno coinciso.
COLLUTORIO, si scrive con una sola “t”.
COMPLEMENTARITA', non complementarietà. Tutti i sostantivi derivati da aggettivi che finiscono in 'are' non prendono mai la 'e' prima della 't': elementarità.
CONFORMITA', si fa seguire dalla preposizione 'di', non 'a': tutto è stato fatto in conformità di legge.
COSI’ TANTO, non adoperare mai i due termini assieme; l’uno o l’altro.
CRAC, questa la grafia corretta per indicare un crollo finanziario.
DEFATIGANTE e DEFATICANTE, con la "g" significa 'pesante", 'faticoso': è un lavoro defatigante; con la "c", invece, significa 'che toglie la fatica': il calciatore è stato sottoposto a una cura defaticante.
DEFLATIVO, è sufficiente una sola “t”.
DEROGA, si costruisce con la preposizione 'a', non 'da': in deroga a una legge.
DISAMINA, non 'disanima'.
DIVISA, quando sta per uniforme si fa seguire dalla preposizione “di”: divisa di carabiniere.
DOCENTE, si fa seguire dalla preposizione 'di': docente di linguistica.
ECO, nel singolare può essere sia maschile sia femminile; nel plurale tassativamente maschile: un eco, un'eco, gli echi.
EVACUARE, si eviti l'uso di questo verbo quando sta per 'sgomberare': l'appartamento è stato fatto sgomberare, non evacuare.
EVAPORARE, la pronuncia corretta è con l’accentazione piana: la benzina evapòra.
EVOCARE, si sconsiglia l’uso del verbo nell’accezione di “chiamare”: si evocano gli spiriti, non le persone.
FIDEIUSSORE, si scrive con la i normale, non con la "j" e nel femminile diventa fideiussora.
FLORIDA, la pronuncia corretta dello Stato americano è piana, vale a dire con l'accento sulla "i" (Florìda).
FRA, quando sta per 'frate' non si apostrofa e non si accenta: fra Girolamo.
GIACERE, PIACERE, TACERE, raddoppiano la “c” nella prima persona plurale del presente indicativo e del congiuntivo: noi piacciamo.
INDAGINE, evitare di connotarla, come spesso si legge, con 'conoscitiva' o aggettivi simili che riprendono l'accezione del sostantivo; l'indagine si fa proprio per conoscere.
INERENTE, si costruisce con la preposizione "a" (semplice o articolata): un documento inerente all'indagine.
INIZIARE. Verbo transitivo che significa 'dare inizio a qualcosa'. E' necessario, quindi, che ci sia un soggetto animato che compia l'azione: il professore inizia la lezione alle 15:30. Non è corretto adoperarlo in senso intransitivo e dire, per esempio, la lezione inizia alle 15:30. In casi del genere o si cambia verbo (cominciare, incominciare) o si rende inziare in forma falsamente passiva facendolo precedere dalla particella 'si': la lezione si inizia alle 15:30.
INTRAVEDERE. Questo verbo non raddoppia mai la "v": si intravede una nave all'orizzonte. Tutte le parole, quindi anche i verbi, che cominciano con "intra" non raddoppiano mai la consonante che segue il prefisso: intrapreso. Raddoppiano, invece, la consonante le parole che cominciano con "sopra" (o "sovra"): sopralluogo, sovraccarico, soprassedere.
LECCORNIA, si pronuncia con l'accento sulla "i": leccornìa.
MARRONE, aggettivo che significa 'colore del castagno', resta invariato: giacca marrone, scarpe marrone.
MEZZO, quando si riferisce all'ora resta invariato: le sei e mezzo; un'ora e mezzo.
NOBEL, la pronuncia corretta è con l’accento sulla “e”: ha ricevuto il premio Nobèl.
OBERATO, non si usi mai nell’accezione di “carico”, “oppresso” e simili: sono oberato di lavoro. Il significato proprio del termine è, infatti, “indebitato”.
ORE, si dividono dai minuti con un punto o due punti, mai con la virgola (non sono numeri decimali): le 16:30.
OSSEQUENTE, non 'ossequiente'.
OVVEROSIA, si scrive con una sola 's'.
PANTALONI, è solo plurale. Errato 'il pantalone'.
PARRICIDA, chi uccide un parente stretto (ascendente o discendente). Lo stesso padre che uccide il figlio è un parricida.
PATRIOTA, corretta anche la grafia con doppia "p": patriotta.
PER CUI, non sostituisce 'perciò'; è errato scrivere o dire: piove per cui non esco.
PERICOLO, è solo di morte, mai di vita: l'uomo, ricoverato in ospedale, è in pericolo di morte.
PERONOSPERA, errore marchiano. Si dice ‘peronospora’. Si tratta, infatti, di una spora parassita della vite, così chiamata perché richiama la forma del perone.
PERORARE, la pronuncia sdrucciola è preferibile a quella piana: io pèroro.
PERSUADERE, la pronuncia corretta è con l'accento sulla penultima "e": persuadére.
PLEONASMO, non 'pleonasma'.
PROGETTI, evitare di accompagnarli con 'futuri'. I progetti guardano al futuro. Lo stesso per quanto attiene a "prospettive".
PRONTO SOCCORSO, il suo plurale è 'pronti soccorsi'.
REQUISITI, gravissimo errore aggettivarli con 'richiesti'. I requisiti sono le "cose richieste".
RIABILITATIVO, non riabilitatorio.
RIVERENZA, è preferibile a ‘reverenza’.
QUISQUILIA, non 'quisquiglia': le cose di cui si parla sono tutte quisquilie.
REBOANTE, non 'roboante'.
RETRO, le parole composte con 'retro' prendono il genere del sostantivo che
segue: la retrobottega, la retromarcia. Quasi inesistenti le eccezioni: i retroscena.
SABATO, si pluralizza normalmente: i sabati.
SCALFITTURA, si scrive con due 't': ha riportato una lieve scalfittura.
SCAMBIO RECIPROCO, errato adoperare i due termini assieme. Uno scambio è già reciproco.
SCANNO, è preferibile a "scranno" derivando dal latino "scamnu(m)".
SCARICABARILI, è meglio di 'scaricabarile'.
SEROTINO, aggettivo che significa ‘tardivo’, non ‘serale’ e si pronuncia con l’accento sulla “o”: serotino.
SFILARE, quando sta per 'camminare', 'marciare' si coniuga con l'ausiliare avere: il corteo ha sfilato per le vie della città.
SOLLEVARE, è improprio l'uso del verbo nell'accezione di "provocare", "suscitare" e simili.
SOTTOVIA, è di genere femminile: la sottovia.
SQUILLARE, si coniuga con il verbo avere: il telefono ha squillato.
STUDENTE, si fa seguire dalla preposizione 'di' (non 'in'): studente di scienze naturali.
SUORA, non si apostrofa mai: suor Anna.
SUPPLETIVO, si scrive con una sola 't': elezioni suppletive
UNANIMEMENTE, non 'unanimamente'.
VALUTARE, la pronuncia corretta del verbo (e dei suoi derivati) è con l'accento sulla "u": io valùto; lui sottovalùta. Conserva, quindi, la stessa accentazione del sostantivo da cui proviene: valùta.
VIGILE, aggettivo e sostantivo. Nella forma femminile resta invariato: la vigile urbana
 
 
 
di Fausto Raso e Carlo Picozza
 

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a cura di Ezio Falcomer

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