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Doris Lessing - Il sogno più dolce

La porta è  sempre aperta: una volta entrati va in scena questo corposo romanzo di Doris Lessing. La casa in questione è quella di Julia, ma anche di Frances, sua nuora. E in quella grande casa nella Londra del ’68 ci vivono anche i due figli di Frances e i loro amici, compagni di scuola e poi di vita. Un gruppo poliedrico ed eterogeneo che tra quelle quattro mura domestiche cresce, cambia; ognuno fa la proprie esperienze… però sempre lì ritorna e si racconta. Ognuno ha un sogno, un’ideale (e il periodo storico in cui la narrazione ha inizio ne è pregno), che cerca di coltivare, che sostiene e che al tempo stesso lo alimenta come linfa vitale. Ha un mucchio di sogni e ideali Johnny, figlio di Julia e marito di Frances, che gira il mondo al servizio del “partito” e della sua causa. Ne hanno naturalmente i ragazzi; ne hanno persino le due donne, maestosi pilastri che vedono ruotare intorno a loro e alla loro casa tutta la prima parte della trama.

Se si dovesse scegliere un’immagine emblema di questo libro probabilmente sarebbe quella di un grande tavolo, circondato da sedie, in una grande sala da pranzo: seduti, tutti intorno ad esso, donne e uomini di varie età e provenienza ma tutti accomunati dalla condivisione delle loro vite seduti intorno a quel tavolo, di fronte a quei volti, a mangiare dallo stesso piatto. La condivisione del cibo e quella del tetto sotto il quale trovare riparo. La condivisione delle proprie esistenze, con i suoi drammi e i suoi cambiamenti.

Passano gli anni, la scena cambia. Si arriva fino in Africa, della quale l’autrice ci fa vedere con pennellate efficaci la grandezza dei territori e la vastità dei problemi e dei drammi che vi albergano. Ancora una donna a reggere le fila di tutto; una donna fragile e forte al tempo stesso. Sylvia, nipote di Julia, “figlia” adottiva di Frances. Medico in una terra sulla bocca di tanti ma dimenticata da chi conta davvero; per la quale Sylvia sacrifica tutta se stessa…

Chiudendo il libro, al termine, si ha la sensazione di essere arrivati a casa dopo un lungo viaggio, durante il quale si sono incontrate tante persone che seppur lontane da noi per quel poco che le abbiamo conosciute si sono lasciate osservare, sfiorare…

Doris Lessing, che non ha ormai da dimostrare più nulla al grande pubblico che la conosce e la apprezza per le sue indubbie qualità narrative, accanto alla prosa scorrevole ed evocativa, mette in questo romanzo anche una parte di sé; emergono come da un cassetto pieno di vecchie fotografie le sue emozioni legate all’Africa, terra che per lunghi anni l’ha accolta, come una madre: proprio come donne e madri eccelse sono le protagoniste assolute di questo bell’esempio narrativo.

 Federica Venanzi [inchiostroblu]

 

 

 

 

-Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano
-Direttore di Frammenti: Manuela Verbasi
-Libro: Il sogno più dolce
-Autore: Doris Lessing
-Recensione di: Federica Venanzi [inchiostroblu]
-Editing di: Manuela Verbasi

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