Recensione
L'eterna
notte dei Bosconero, di Flavio Santi (mia 2519a
lettura) è un romanzo gotico fuori tempo. Interessante, ma
tiepido, già assaporato in altri testi, in altri autori. E'
la trasposizione in chiave siciliana della storia di Dracula
di Bram Stoker con una contaminazione abbastanza evidente,
come una spruzzata di sale caduta qua e là ad insaporire il
tutto, del Gattopardo di Tomasi di Lampedusa.
Contiene comunque, oltre ad essere scritto in modo
scorrevole e accattivante, alcuni spunti notevoli; per dirla
con l'autore, è riuscito a creare un'atmosfera tale che " è
come stare in una stanza al buio: i rumori sono ciechi e le
loro cause mostruose, per quanto infantili, ma noi non lo
sappiamo e scappiamo fra le lenzuola, senza meta. E senza
pace ci premiamo le orecchie."
Ci presenta
l'impossibile in una sobria veste di ottocentesca
romantica consapevolezza:
"Lo vidi quella sera
stessa l'impossibile. Questo vuol dire una sola cosa: il
guanto che Dio porta per afferrare la sfera del cosmo ha dei
buchi, e questi fori sono voragini aperte su misteri
abissali. Sono buchi che non si possono più ricucire: così
tramonta la fiducia nella Grande Rammendatrice, la ragione."