Robert R. McCammon -Hanno sete | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

Sfoglia le Pagine

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Robert R. McCammon -Hanno sete

Dunque, stanotte ho finito "Hanno sete" di Robert R. McCammon, un horror edito in Urania per "Le grandi saghe". Hanno sete" cioè "They thirst" : come recita il titolo originale che non è stato cambiato, solo tradotto, miracolosamente. Stranamente, aggiungerei, visto che le case editrici italiane  fanno solo questo di creativo (e a torto, secondo me); per il resto si limitano a far tradurre e pubblicare opere straniere di gran successo e autori italiani già conosciuti in un modo o in un altro.
Mc Cammon ha scritto molti celebri horror (Baal, per es.), ma questo forse rappresenta il suo capolavoro, nel genere vampirico.
Chi vorrà leggerlo si ricordi però che è del 1981. Con questo voglio dire che ogni tanto sembra riecheggiare altri testi o altre storie; in realtà sono gli altri che hanno "copiato" lui!
E' ambientato in una Los Angeles che piano piano diviene apocalittica, non ha un unico protagonista, ma più persone, di età e caratteristiche diverse, contribuiscono allo svolgimento della storia. Non è bene che dica di più: non sopporto quelli che mi sverginano un libro o un film prima ancora che mi ci sia avvicinata.
L'autore, comunque, scrive bene, a dispetto dei detrattori di questo e di altri generi similari.
Vi darò qualche esempio senza entrare nel merito della trama.
A proposito di un rapporto sessuale: " Lei rabbrividì di piacere assoluto mentre il terzo orgasmo della nottata l'avvolgeva in tutto il corpo come un velo nuziale..."
Panoramiche sulla città infestata:" In alto file di panni mosse da un vento polveroso penzolavano stese alle finestre."... "con i vecchi fabbricati anni Venti ammucchiati l'uno contro l'altro come uno stormo di corvi neri."
"Dietro di lei il vento girava attorno agli alberi e ai comignoli facendo un rumore come di risate trattenute a stento."...Verso la dimora del mostro: "La strada saliva allungandosi nelle tenebre con andamento tortuoso, come se conducesse al limitare del mondo e, loro, se fossero caduti giù, avrebbero continuato a precipitare nell'oscurità in eterno."
Così presenta un bullo di strada: "Thatcher aveva una faccia brutta e grossa, piena di buchi e ostile come la superficie della luna."
Vampiri :" Lo guardarono con occhi avidi, i volti infantili deformati in un'espressione volpina e bianchi come le ceneri di un fuoco estinto da tempo." ..."Aveva gli occhi vitrei e le labbra bianche come marmo appena intagliato."
Uno dei protagonisti, un attore della tv, "scacciò via i pensieri di paura, ma quelli continuarono a scavare masticando la via del ritorno nella sua mente, come donnole affamate." ... "La paura gli si era insinuata nello stomaco, un freddo serpente che strisciava con moto sinuoso, risalendo per avvinghiargli il cuore nelle sue spire di ghiaccio."
Una lanterna nel buio di un cunicolo:" La luce gialla sempre più debole penetrava con difficoltà le chiazze d'ombra, come un ago dorato che incontri la resistenza di un tessuto troppo spesso."
Queste sono alcune delle metafore che l'autore ha usato: con poche pennellate tratteggia l'atmosfera  giusta e l'ambientazione gotica dell'horror.
Sento frusciare una pagina...Il prossimo libro chiama. Addio, per ora.

 

Maila Meini

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 2 utenti e 7285 visitatori collegati.

Utenti on-line

  • Ardoval
  • Antonio.T.