"Quella mattina di fine luglio, guardando la mia immagine riflessa nello specchio del bagno, era come se qualcosa di me non apparisse. Eppure nonostante i 50 anni appena compiuti, non ero poi da buttar via." Inizia così l'introduzione al libro di Fabio Brigazzi, "Sesso, scarpe e pesciolini", edizioni Anordest.
Il volume vanta l'esaustiva e notevole prefazione di Tinto Brass, icona del cinema erotico.
L' autore ci proietta subito nel mondo di Marina, la protagonista, in modo del tutto originale, raccontando in prima persona le realtà dell'essere donna in età adulta.
L' immagine che si presenta agli occhi del lettore è quella di una donna bella, longilinea, provocante, piacevole, ma incompleta.
Di professione avvocato penalista, sposata con Alfredo, senza figli, Marina sente che le manca qualcosa, un qualcosa di forte, trasgressivo, eccitante per sentirsi una donna a tutti gli effetti: il sesso vero.
Sarà l'incontro con Max, un uomo affascinante da lei stessa definito "animale da sesso", a farle riscoprire la femminilità e a soddisfare le sue voglie altamente erotiche.
Il libro fornisce al lettore una descrizione minuziosa e dettagliata sul modo di affrontare e vivere il sesso nella società odierna, svelando i pensieri ed i segreti di una donna, che ha fatto del sesso quasi un'arte.
Entrando un po' più nello specifico del libro, ci si accorge quanto Brigazzi cerchi di stimolare e sollecitare continuamente l'attenzione di chi legge, avvalendosi di immagini forti, spinte, disinibite, come nel passaggio: "Dovevo prenderglielo in bocca quando lui lo desiderava e succhiarglielo fino a farlo venire. Oppure farmi scopare anche all'improvviso." "Arrivò a mangiare i chicchi d'uva dalla mia fica, ad usarla come fosse un bicchiere".
La scrittura di Brigazzi scivola veloce senza mai dimostrarsi complessa, sa puntare vittoriosamente agli angoli più indiscussi dell'intimo umano e genera un senso di sazietà e appagamento sulla sfera sessuale, grazie al continuo evolversi degli episodi con personaggi e situazioni sempre più incandescenti.
Certamente dalla lettura di "Sesso, scarpe e pesciolini", emerge quanto il sesso possa diventare "materia" di studio ed analisi, portando il lettore a salvaguardare i propri istinti e a privilegiare i suoi momenti di perversione.
La caratteristica che maggiormente affascina in queste pagine, è che l'autore si mette nelle vesti della protagonista, relazionandosi tutto al femminile, tracciando un parallelismo tra la sua natura di uomo e il suo trovarsi quasi involontariamente nel mondo delle donne.
Non mancano qua e là sfumature ironiche che conferiscono al testo uno svolgimento piacevole, sfoderando un repertorio di sensazioni e desideri sempre nuovi e diversificati.
Brigazzi sviscera le verità del sesso e ci fa accostare al piacere estremo, alimentandoci di momenti narrativi imprevedibili e tutti da scoprire.
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