In fondo al tunnel ovvero The life at the end di John Skipp e Craig Spector. I due l'hanno scritto nel 1986, è stato tradotto e pubblicato in Italia nel 1997, io l'ho letto ieri, aggiungendo il 2363° pezzo alla mia collezione.
Al di là della solita trama sui vampiri metropolitani quello che mi aveva attirato nella quarta di copertina erano le seguenti parole: Il romanzo d'esordio dei due fondatori del movimento splatter-punk. Scegliendo di andare oltre ogni limite, Skipp e Spector mettono a dura prova le possibilità più estreme della narrazione in una continua ricerca di nitidezza iperreale, sconfinando in un territorio d'incubo che la semplice paura non può nemmeno prendere in considerazione.
Aimè, sarà che troppa acqua è passata sotto i ponti da allora (1986 o 1997? Scegliete voi), sarà che ho letto, fra gli altri, troppi horror, ma non ho trovato in questo nulla di "oltre" o di "iperreale" e certo gli autori non hanno messo a dura prova la mia sensibilità o fatto tremare le mie corde, pur avendo costruito, tutto sommato, un buon romanzo. Peccato!
Maila Meini
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